LE STRUTTURE E GLI OPERATORI DELLA PASTORALE FAMILIARE – DPF n. 236 e 237
Soggetto operativo più immediato e efficace per l’attuazione della pastorale familiare sono le Chiese particolari: «in tal senso ogni Chiesa locale e, in termini più particolari, ogni comunità parrocchiale deve prendere più viva coscienza della grazia e della responsabilità che riceve dal Signore in ordine a promuovere la pastorale della famiglia».
A questo scopo, a livello diocesano come a livello parrocchiale, ogni piano, progetto o programma di pastorale organica prenda sempre in considerazione la pastorale della famiglia.
A livello diocesano, nel rispetto della creatività e delle concrete possibilità delle singole Chiese particolari, «vi sia uno specifico organismo per la promozione della pastorale familiare».
Si tratti, preferibilmente, di uno specifico “ufficio diocesano”. Qualora invece lo si ritenesse più opportuno, prenda la forma di un “centro” o di una “commissione”. In ogni caso costituisca un preciso referente per la pastorale familiare dell’intera diocesi.
Alla guida di questo organismo diocesano è opportuno che siano preposti insieme un sacerdote e una coppia di sposi, adeguatamente preparati.
Tra gli scopi principali che tale organismo deve realizzare in collegamento e collaborazione anche con altri uffici e organismi della Chiesa diocesana e che spetta al Vescovo determinare, rientrino, ad esempio: l’annuncio del “Vangelo del matrimonio e della famiglia”; la promozione e il coordinamento delle iniziative per la preparazione dei giovani e dei fidanzati al matrimonio, per il sostegno e l’accompagnamento delle coppie e delle famiglie e per la formazione degli operatori di pastorale familiare; lo studio e la soluzione dei problemi morali, religiosi e sociali che la vita coniugale e familiare incontra di volta in volta, alla luce della dottrina della Chiesa e tenendo conto delle leggi vigenti e della loro evoluzione; la promozione delle strutture parrocchiali, zonali, decanali o vicariali di pastorale familiare; la proposta di specifiche attenzioni pastorali per le famiglie lontane o in situazione difficile o irregolare; il sostegno alle varie iniziative di servizio alla famiglia, a cominciare dai consultori e dai centri per i metodi naturali; l’attenzione alle problematiche e alle iniziative connesse con la difesa e la promozione della vita; il confronto e il dialogo con le diverse realtà culturali e sociali e con le stesse strutture civili sui temi riguardanti la famiglia e la vita.
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